28/03/2025
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Due cugini, profondamente diversi tra loro, si ritrovano per un viaggio in Europa sulle tracce della loro storia familiare. Uno è metodico e razionale, l’altro impulsivo e caotico. Mentre visitano città e luoghi legati alle loro radici, le tensioni emergono, rivelando vecchie ferite e segreti a lungo taciuti. Il confronto diventa inevitabile quando, in un piccolo villaggio, scoprono una verità che ribalta tutto ciò che credevano di sapere sulla propria famiglia. Il viaggio, iniziato come un semplice pellegrinaggio, si trasforma in una ricerca di identità e riconciliazione, tra dolore, ironia e nuove prospettive sul passato e sul futuro.
I ventotto giorni precedenti i tragici eventi del 4 marzo del 2005, quando Nicola Calipari, Alto Dirigente del SISMI, sacrificò la propria vita per salvare quella della giornalista de “il manifesto” Giuliana Sgrena, rapita in Iraq da una cellula terroristica. Calipari ha avuto un suo ruolo cruciale nelle operazioni in Iraq nei primi anni Duemila per salvaguardare la vita umana e mantenere la pace. Il suo omicidio è ancora irrisolto.
Una studentessa, Johanne, è sempre più emotivamente legata ad una sua insegnate di scuola che le apre le porte della sua casa e ascolta con premure le sue domande i suoi pensieri. Affidati ad un diario personale gli scritti intimi di Johanne sul suo primo amore creano attriti all’interno della sua famiglia, spingendo sua madre e sua nonna a riconsiderare le proprie realtà e i propri sogni, innescando un vivace dibattito tra donne.
Fuggendo dall’Europa del dopoguerra, l’architetto visionario László Toth arriva in America con l’obiettivo di ricostruire la sua vita, il suo lavoro e il suo matrimonio con la moglie Erzsébet, dopo essere stati separati durante la guerra a causa di confini mutevoli e regimi oppressivi. Da solo in un paese sconosciuto, László si stabilisce in Pennsylvania, dove il ricco e influente industriale Harrison Lee Van Buren riconosce il suo talento nell’arte di costruire. Ma potere e eredità hanno un prezzo molto alto…
Teheran. I festeggiamenti per la promozione di Iman a giudice istruttore del Tribunale della Guardia Rivoluzionaria coincidono con il movimento di protesta popolare a seguito della morte di una giovane donna. Iman è alle prese con il peso psicologico del suo nuovo ruolo. Mentre le sue figlie, Rezvan e Sana, sono scioccate e, allo stesso tempo, elettrizzate dagli eventi, la moglie Najmeh cerca di fare del suo meglio per tenere insieme la famiglia. Quando Iman scopre che la sua pistola d’ordinanza è sparita, sospetta delle tre donne. Spaventato dal rischio di rovinare la sua reputazione e di perdere il lavoro, diventa sempre più paranoico e inizia, in casa propria, un’indagine in cui vengono oltrepassati tutti confini, uno dopo l’altro…
Basel Adra, un giovane attivista palestinese di Masafer Yatta in Cisgiordania, combatte fin dall’infanzia contro l’espulsione di massa della sua comunità da parte dell’occupazione israeliana. Documenta lo sradicamento al rallentatore dei villaggi nella sua regione d’origine, dove i soldati schierati dal governo israeliano stanno gradualmente demolendo le case e cacciandone i residenti. A un certo punto, incontra Yuval, un giornalista israeliano, che lo sostiene nei suoi sforzi. Si sviluppa un’improbabile alleanza. Ma il rapporto tra i due è teso dall’enorme disuguaglianza tra loro: Basel vive sotto occupazione militare mentre Yuval vive liberamente e senza restrizioni. Questo film di un collettivo palestinese-israeliano di quattro giovani attivisti è stato realizzato come atto di resistenza creativa sulla strada verso una maggiore giustizia.
A Nashville (Tennessee, USA) si prepara l’annuale festival di musica country. La coincidenza con la campagna elettorale per il candidato alla presidenza Hal Phillip Walker induce i galoppini elettorali a strumentalizzare la popolarità dell’avvenimento di risonanza nazionale, provocando la sdegnosa opposizione di Barnett – marito e agente musicale della diva della canzone Barbara Jean – che però l’inganno e il ricatto costringeranno a piegarsi. Durante la preparazione gli slogans politici si intrecciano ad un caotico viavai di cantanti più o meno famosi, talenti sconosciuti, aspiranti privi di capacità, impresari di complessi e di locali, personaggi svitati e divi del cinema sullo sfondo di moltitudini propense all’applauso. Nella girandola canora davanti al “Partenone” semicoperto dall’immenso nome del candidato politico, Barbara Jean, sempre malata e con il sistema nervoso distrutto, inonda il pubblico con la sua voce vibrante e carezzevole, finché un soldato col complesso della mamma la uccide con un colpo di fucile. Dopo un primo smarrimento l’esibizione canoro-politica prosegue perché come dice l’ultima canzone, “Io non me la prendo”.