In guerra
In guerra
En guerre
- 105 min.
- Drammatico
- 2018 (Francia)
Nonostante i sacrifici finanziari dei dipendenti e l’aumento dei profitti dell’ultimo anno, i dirigenti della Perrin Industries decidono improvvisamente di chiudere una fabbrica. I 1100 dipendenti, rappresentati dal loro portavoce Laurent Amédéo, decidono di opporsi a questa drastica decisione, pronti a qualsiasi cosa pur di non perdere il posto di lavoro.
- Regia:Stéphane Brizé
- Interpreti: Vincent Lindon, Mélanie Rover, Jacques Borderie, David Rey, Olivier Lemaire
- Sceneggiatura:Stéphane Brizé e Olivier Gorce
- Musiche:Bertrand Blessing
- Fotografia:Eric Dumont
- Montaggio:Anne Klotz
- Produzione:Nord_Ouest Films, France 3 Cinéma
- Distributore:Academy Two
Scrive Emanuele Rauco su Cinematografo.it: “Dopo la parentesi in costume di Une vie, Brizé – sceneggiatore assieme a Olivier Gorce – torna al cinema militante e al racconto praticamente in diretta del presente, di una Francia in marcia contro Macron. E la voglia di appartenere all’immediato, Brizé la costruisce in primis attraverso delle scelte stilistiche apparentemente semplici e in realtà radicali, che guardano al documentario militante e soprattutto al giornalismo embedded, non a caso, che si fa nelle zone di guerre, in cui la macchina da presa è immersa nell’azione, impallata, deve cercare di coglierlo il mondo anziché ricostruirlo, quasi come fosse un reportage in diretta, appunto. E in questo, il regista sembra anche raccontare della sconfitta di un certo cinema, della sua impossibilità (forse) di mettere in scena la realtà al contrario di tv e social media, in cui però la manipolazione è cosa comune. Ma oltre i sottotesti e le complessità stilistiche, En guerre è un film di impatto poderoso, dal ritmo martellante e dalla tensione inesausta, con pochissime distensioni e parentesi personali (perché anche il privato è lotta politica, in certi contesti) che non cerca appigli per piacere ma che emoziona e coinvolge con la giustezza di una posizione morale e ideologica chiara e giusta ma allo stesso tempo trattata con intelligenza anti-propagandistica. E con un Vincent Lindon di bravura impossibile, inumana, per cui gli elogi e i premi sembrano ormai pleonastici.”
Tutte le proiezioni sono in lingua originale con sottotitoli in italiano.
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